Negli ultimi anni, l’uso di strumenti di intelligenza artificiale (IA) ha registrato una crescita esponenziale in diversi settori della società; sebbene l’IA possa essere un alleato nel supportare l’apprendimento e la ricerca, il suo utilizzo improprio genera gravi rischi che impattano, non soltanto, sullo sviluppo intellettuale degli studenti, ma anche sull’integrità accademica e sul valore dei titoli universitari.
Il carico accademico di molti studenti universitari, unito all’accesso a strumenti di IA, ha prodotto una tendenza crescente, ossia delegare la redazione dei lavori accademici a tali strumenti.
Sembrerebbe facile inserire una traccia o un argomento e in pochi secondi l’IA è in grado di generare un testo coerente, strutturato e, sostanzialmente, corretto; purtuttavia, ciò che può sembrare una soluzione semplice per risparmiare tempo è, realmente, una pratica che nasconde molteplici pericoli-
Appare necessario evidenziare come i lavori generati dall’IA non rispettano i principi di originalità e onestà che devono guidare l’attività accademica; tale tipologia di condotta è foriero di conseguenze serie, che vanno dall’annullamento di un voto all’espulsione, a seconda delle norme di ciascuna università.
Inoltre, molte istituzioni hanno già iniziato a implementare sistemi di rilevamento dei testi generati dall’IA, utilizzando strumenti come Turnitin e GPTZero; con il progresso di tali tecnologie, l’inganno diventa sempre più rischioso e controproducente.
Sebbene l‘intelligenza artificiale abbia raggiunto passi in avanti nella generazione di testi, i suoi limiti rimangono evidenti nel contesto accademico; gli strumenti di IA tendono a definire contenuti, sovente, superficiali, ripetitivi e, in buona parte dei casi, non corretti.
Tali strumenti non comprendono realmente ciò che scrivono; il loro funzionamento si basa sulla previsione di parole in base a modelli statistici, non sul ragionamento o sul confronto di informazioni.
Tutto ciò può generare lavori con errori concettuali, riferimenti imprecisi o mancanza di approfondimento analitico; in ambito universitario, dove ci si aspetta rigore, pensiero critico e originalità, i testi generati dall’IA difficilmente soddisfano gli standard richiesti.
Inoltre, l’uso di determinati contenuti generati dall’IA può comportare conflitti con i diritti d’autore, dal momento che tali strumenti sono stati addestrati con materiale protetto.
I pericoli dell’IA per i lavori accademici sono da individuare, non tanto, nella tecnologia in sé, ma nel modo in cui la utilizziamo; esclusivamente un approccio critico è idoneo ad integrare l’IA in ambito accademico senza compromettere la qualità dell’istruzione e la formazione delle generazioni successive.
PER APPROFONDIRE
forbes.it/2024/06/24/mcdonalds-dice-addio-ia-troppi-errori-ordinazioni/
SE NECESSITI DI SUPPORTO E ASSISTENZA NELLA REDAZIONE DELLA TESI DI LAUREA, TRIENNALE O MAGISTRALE, CONTATTACI AL 045 8250212 320 5355319 377 4428200, OPPURE COMPILA IL FORM DI CONTATTO